Minimum Carnage è una saga in sei parti che si è dipanata tra le serie di Venom e del nuovo Scarlet Spider ( Ragno Rosso in italiano ), oltre a due numeri speciali che costituivano l’inizio e la fine della vicenda, ovvero Minimum Carnage Alpha e Minimum Carnage Omega. L’intera saga è stata pubblicata qui da noi sulla testata principale del Ragno, Amazing Spider-Man, nei numeri dal 597 al 599.
Visto l’ottimo riscontro ottenuto dalle nuove miniserie dedicate a Carnage, il più terribile e violento tra i simbionti alieni in circolazione, gli scrittori Chris Yost e Cullen Bunn hanno pensato bene di dare una sorta di seguito ad una delle saghe più amate e identificative del fumetto anni Novanta: Maximum Carnage. Si trattava di un’avventura corale, densa di personaggi, caratterizzata da molta azione e violenza, e che dunque rispecchiava a pieno lo spirito di quel periodo, così come il suo protagonista; molti infatti considerano Carnage un personaggio obsoleto e relegato inevitabilmente agli anni in cui fu creato, invece adesso ha dimostrato di avere ancora molte carte da giocare e una sua ragion d’essere, anche ai giorni nostri.
Minimum Carnage in realtà vuole essere qualcosa di diverso, almeno a livello di trama, non solo per stare al passo coi tempi, ma anche per evitare di essere solo una fotocopia sbiadita della saga precedente. Partiamo ad esempio dall’avversario di Carnage, che stavolta non sarà Spider-Man ma l’agente Venom, alias Flash Thompson, il quale indossa proprio quel simbionte alieno che generò l’alter-ego di Cletus Kasady, anche se adesso è sedato e tenuto sotto controllo ( per quanto possibile ) dal suo nuovo ospite. A dare man forte a Flash ci sarà anche Kaine, nei panni del Ragno Rosso, clone di Peter Parker un tempo sfigurato e malvagio, adesso guarito e in cerca di riscatto.
Questa accoppiata di antieroi ragneschi è sicuramente interessante, visto che entrambi sono continuamente in lotta con i loro demoni interiori, e nel caso di Venom anche esteriori. Si tratta di due personalità complesse e sfaccettate, con una pesante eredità da gestire e un’insicurezza di fondo che li porta a non avere mai abbastanza fiducia in sé stessi e nelle loro capacità. Per questo risultano particolarmente azzeccate le prese in giro di Carnage, il quale in più di un’occasione definisce i due eroi un “non-Uomo Ragno” e un “non-Venom”, punzecchiandoli proprio sulla loro autostima e sul fatto che siano entrambi delle varianti di altri eroi ( o criminali ) più noti di loro….
Il tema dei mostri, interiori ed esteriori, spesso presente nella serie dell’attuale Venom, riaffiora prepotentemente anche in questa saga, composta da tanti personaggi dall’aspetto mostruoso e da altri che lo sono ( o potrebbero diventarlo ) per le azioni che compiono. Cletus Kasady è un uomo riprovevole, che ha ucciso e massacrato centinaia di persone, e il suo costume alieno non ha fatto altro che incrementare le sue tendenze omicide. Ma come si può fermare un elemento così pericoloso ? E’ giusto scendere al suo livello ed eliminarlo una volta per tutte ? Questo dilemma se lo pongono spesso i supereroi, ma la scelta è ancora più difficile e impegnativa se si è a contatto con un simbionte alieno responsabile di varie uccisioni, come Flash Thompson, o se si ha un passato ( neanche troppo remoto ) da assassino, come Kaine.
Chris Yost e Cullen Bunn, attuali scrittori regolari rispettivamente di Scarlet Spider e Venom, uniscono le forze per dare vita ad una nuova impresa del micidiale Carnage che però si discostasse dalla precedente, e per fare ciò spediscono sia lui che i suoi oppositori nel Microverso, dove incroceranno mostruose forme di vita aliene e il gruppo chiamato Forza Enigma, nel bel mezzo di una guerra per la salvezza dell’universo. Sarà l’inizio di una lunga scorribanda dai toni fantascientifici, che strizza l’occhio a serie cult del genere come Star Wars, Star Trek o Dr. Who, privilegiando l’azione e l’avventura piuttosto che gli aspetti più crudi e sanguinolenti tipici di una storia con protagonista Carnage, inevitabili dunque, ma qui ridotti al minimo sindacale per ampliare il più possibile il target di pubblico.
Benché la trama non sia niente di particolarmente originale o trascendentale, sia Yost che Bunn confermano di saper fare il loro mestiere, dividendosi i compiti alla perfezione e imbastendo una trama serrata e avvincente, che riesce a divertire e intrattenere. La scelta dei personaggi infatti è azzeccata, anche per gli elementi che li accomunano, così come l’idea di allontanarli dal loro habitat naturale per farli scontrare in un ambiente del tutto avulso e sconosciuto.
La parte grafica è stata affidata a tre disegnatori: Lan Medina, Declan Shalvey e Khoi Pham. Nel complesso svolgono tutti un buon lavoro, anche se Shalvey spicca sicuramente per il suo tratto più cupo e particolare, dallo stile molto underground, che rende particolarmente bene esseri mostruosi e inquietanti come Carnage. Medina invece ha un tratto più pulito e tradizionale e forse proprio per questo è stato scelto per raffigurare i numeri Alpha e Omega, ma la qualità dei suoi disegni è altalenante e varia molto anche a seconda dell’inchiostratore. Lo stesso vale per Pham, che comunque resta il più debole dei tre a livello grafico, in quanto il suo tratto è molto frettoloso e poco dettagliato, per cui non riesce a caratterizzare adeguatamente i personaggi e gli ambienti che li circondano.
Consiglio quindi Minimum Carnage a tutti gli appassionati di simbionti alieni e simili, ma anche a chi desidera una semplice lettura d’intrattenimento, vivace e movimentata, con venature horror e sci-fi. Il finale aperto di questa saga ci dimostra inoltre che la carriera di Cletus Kasady e del suo alter-ego è tutt’altro che conclusa e potrebbe assumere derive ancora più inquietanti, o magari “superiori”….! 😉
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